IoComeIo

Aspettate che piova, eliminate tutto ciò che è rumore a parte quello di gocce su altre gocce, prendete un paio di cuffie e attaccatele allo stereo, chiudete gli occhi, accendetevi una sigaretta fate partire ''The Great Gig in the Sky'' dei Pink Floyd, tirate la prima boccata e lasciate che il fumo vi esca lentamente dai lati della bocca. Se non provate alcuna emozione, Se non vi sembra che tutto ciò che avete intorno si sia trasformato in un'unica enorme cella frigorifera, per tutti quei brividi di cui la vostra schiena ha perso il conto Se non c'è neanche il più blando rischio che gli occhi vi si riempia

Non interessa quel che mi diranno di te, o quel che mi hanno già detto. Come ti raffigurano. Nessun' idea o impressione potrà  dirmi la verità sui tuoi passi. Nessuna voce è più vera di ognuno dei tuoi passi, lievi o pesanti, ascoltati singolarmente nel buio degli occhi chiusi o nella totalità del tuo cammino. Sono tuoi, gli occhi che vorrei avere. Ogni spasimo del tuo corpo lo ricevo come dono per ogni mio senso, la tua voce mi raccoglie ogni volta che inciampo, e non vorrei altro da sentire come fiaba del sonno sincero. Questo è quel che più rassomiglia al termine senza traduzione in lingua alcuna.

come si può definire l'universo con un solo aggettivo? Omnisensoriale, fose? Necessario? Infinito? Profondo? Eterno? Incolume dall'onta degli orari e delle stagioni. non so se possa bastare una sola eternità per definire questo e pochi altri album, gli unici capaci di cambiare il clima personale, proprio nel modo in cui se ne abbia più bisogno. A mio parere non esistono parole - forse solo alcune persone e pochi sentimenti - che possono veramente riflettere un'univero e, talvolta, anche qualcosa in più.

e mesi e mesi e mesi di idee che non si concretizzano, abbozzate accantonate e lasciate seccare. ''magari se magari quando magari poi.'' Nello studio, nella scrittura, nella vita, i progetti sono in ogni passo compiuto o pensato e si trascinano da soli allo scadere del turno per passare ai successivi. Si può chiedere il minimo sindacale alla vita; e al lucernario, quel bastardo: quando vorrai parlarne farà finta di non esistere, soppiantato da lampioni, gas, uccelli, nuvole, nebbia e litri di troppo. Io ho chiesto il minimo, ne ho avuto solo metà. Non esiste, non esiste - chiedete pure ad un b

il vento che si trascina come il tempo e il fumo di sigaretta sul suo volto, il vento non accarezza nè punge. Non fa male ne reca sollievo. Come il tempo, come quella sigaretta. Nessuno dei tre annulla l'altro, nessuno che li aiuta a prendere una direzione. Una sincera stanchezza in quelle stelle,in quegli occhi piantati sul non tangere.

A.P. Una simpatica scopatutti. Strusciandosi a destra e a manca può anche apparire in un primo momento interessante,può colpirti il cuore. Poi però vede qualcosa di più interessante e va laggiù. Laggiù da lui. O lei. Non risparmaindosi la possibilità di tornare da te e imbambolarti nuovamente. A.P. Ci ha provato con tutti, talvolta tentando di assomigliare all'ambito traguardo. A.P. Uso l'acronimo, le iniziali, ma in fondo non cambia, molti la conoscono solo per cognome: Aprilegambe Primavera. Ad Aprilegambe non è mai riuscito difficile regalare ciò che dovevano essere virtu, ma sono iniziate

Ormai non aveva più niente: non un mare in cui perdersi con l'anima e gli occhi, non una casa. Perché non aveva una donna ad aspettare le sue parole come baci che bruciano di passione o che attende baci come fossero parole d'amore. Adesso c'erano soltanto lui, e la strada. C'era anche la luna. Se ne accorse quando si fermò, e alzo lo sguardo verso il cielo. Lei era lì, pallida, ma scrutante. "Ancora a guardarmi? - sospirava amareggiato dal troppo vino - Non ti sei divertita abbastanza? Hai visto lo spettacolo di un uomo che consuma i suoi occhi a suon di pianto. Hai sentito persone che barattavano quel poco di dign

Il cielo doveva essere stellato sopra di noi. Con un grande sforzo sarebbe stato possibile vederne qualcuna, di stelle, oltre quell'immenso lago volante creato dalla luce dei lampioni di questa città - Ma forse è meglio così - quelle parole giungevano come una mannaia a trinciare quel quintale di silenzio e vuoto che si era infilato nelle nostre teste - In fondo, le stelle non sono che piccole troiette a cui agganci i sogni, che spesso non hanno fatto altro che morire miliardi di anni fa... I sogni o le stelle, non so. - Le labbra iniziarono ad essere sommerse dalle parole pronunciate, come a fare una maschera, intorno al volt